Il giorno "Blu” per la consapevolezza dell'autismo
Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale per l'Autismo. Ma cos'è l'autismo e come possiamo sostenere i bambini autistici e i genitori che devono aiutarli!?
Ma cosa è l'autismo e chi colpisce?
L'autismo è un disturbo che colpisce un bambino su 68, i maschi con una frequenza quattro volte maggiore delle femmine, indipendentemente dalle differenze di classe sociale e di istruzione. Ha un esordio precoce perché si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita. Non esiste una sola forma di autismo: si parla di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA ), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi che presentano alcuni sintomi in comune, con vari gradi o livelli di intensità.
Le cause e i fattori di rischio
La ricerca sui dati epidemiologici rilevano spesso più di un caso fra i membri di una stessa famiglia e fornisce elementi a conferma delle le ricerche cliniche genetiche sul fatto che l'autismo abbia appunto un’origine genetica. E ogni forma diversa di autismo sembra avere una diversa causa genetica.
I ricercatori hanno individuato alcuni fattori di rischio: anomalie genetiche e metaboliche, pregressi episodi familiari di autismo o altri disordini pervasivi dello sviluppo, nascita pretermine del bambino, in particolare se alla nascita vi è un peso notevolmente sotto la media. Un altro ipotetico fattore di rischio sarebbe la carenza di vitamina D durante la gravidanza.
La ricerca italiana ed internazionale ha fatto passi da gigante nell'individuarne le cause e i fattori di rischio, non ha però ancora trovato una vera e propria cura.
I sintomi
I sintomi possono sembrare comportamenti associati a una forte introversione del bambino, ma presto si manifestano come un vero e proprio ritiro autistico rispetto alla realtà e alle persone. I comportamenti si estremizzano e divengono notevolmente anomali e poco comprensibili. Ciò nel tempo porta a difficoltà relazionali con altri bambini e adulti fino ad un alto rischio di isolamento sociale.
In genere si verificano gravi alterazioni nelle aree funzionali di comunicazione verbale e non verbale: alcuni soggetti non sviluppano appieno le capacità linguistiche, mentre i soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono spesso in modo bizzarro, ripetendo parole, suoni o frasi sentite pronunciare (ecolalia).
Anche l'interazione sociale è in gradi diversi compromessa perché c'è in genere una tendenza all'isolamento, un'apparente carenza di interesse verso gli altri, difficoltà di reciprocità relazionale e un'apparente indifferenza emotiva agli stimoli (o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi).
Spesso è evidente la difficoltà a instaurare un contatto visivo diretto con l'altro.
Sono presenti anche comportamenti ripetitivi; posture, sequenze verbali o di movimenti stereotipati degli arti, della testa o del corpo in generale e in alcuni soggetti, si riscontra fobia o resistenza al cambiamento relativo al proprio ambiente (camera, casa ecc.).
Le cure
Non esistendo una vera e propria cura di questi disturbi, risulta essere ancora più importante effettuare interventi di sviluppo e riabilitazione delle capacità di percezione dei segnali non verbali e dello scambio emozionale/relazionale.
E' evidente che non esiste un unico intervento che va bene per tutti i bambini autistici per necessità soggettive diverse, età e problematiche familiari o sociali.
Il coinvolgimento dei genitori in tutto il percorso e un progetto terapeutico organizzato per obiettivi e rispetto dei tempi del bambino garantiscono la continuità e la qualità del percorso terapeutico.
E' raccomandato un intervento precoce e intensivo per prevenire l'involuzione delle capacità del bambino (per esempio quelle linguistiche).
Per maggiori informazioni www.portale-autismo.it
www.fondazione-autismo.it
Ecco i centri in provincia di Varese che si occupano di autismo
Fondazione Piatti con il CRS di Besozzo
Progetto Pollicino Busto Arsizio
Sacra Famiglia
A cura della Dott.ssa Mascia Bertoni -psicologa, psicoterapeuta
www.psicobenessere.it
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