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La Fiaba di HÄNSEL E GRETEL spiegata ai genitori!

Categoria: psicologia
La Fiaba di HÄNSEL E GRETEL

Vi siete mai chiesti qual è il significato della famosa fiaba “Hänsel e Gretel”? Qui scoprirete il segreto che cela quest'opera dei Fratelli Grimm.

Le vicende narrate in “Hänsel e Gretel”, fiaba dei fratelli Grimm, sono ben note: durante la carestia, Hänsel e Gretel vengono abbandonati nel bosco dal padre – un povero taglialegna vedovo – e dalla matrigna. I due fratelli cominciano a vagare, spaventati e soli, per la foresta, fino a quando non appare di fronte ai loro occhi una piccola casa. I due bambini si avvicinano alla casetta e, una volta vicini, notano, con grande stupore, che quest’ultima è fatta di marzapane. Hänsel e Gretel, affamati, si fiondano sulla piccola casa ed iniziano ad addentare i numerosi dolciumi che la compongono. Poco dopo, una vecchietta dall’amabile aspetto esce dalla casetta di marzapane e offre ai due bimbi ospitalità. Hänsel e Gretel accettano l’offerta della signora ma, ben presto, si accorgono di essere prigionieri di una strega cattiva che intende mangiarli. Hänsel viene rinchiuso in una gabbia e messo all’ingrasso poiché troppo magro, mentre Gretel viene costretta a fare le pulizie di casa. Dopo mille peripezie e difficoltà, arriverà il tanto atteso lieto fine: Gretel riuscirà, con l’ingegno, a gettare nel forno ardente la strega cattiva, libererà il fratello, ruberanno insieme l’oro della strega e, una volta ritrovata la via di casa, si ricongiungeranno (ormai ricchi) al padre.

La fiaba di Hänsel e Gretel, come ogni fiaba, simboleggia tematiche, affetti e conflitti che caratterizzano lo sviluppo umano. All’interno di questa storia, in particolare, viene ben rappresentata una delle principali paure e ansie che i bambini sperimentano durante la prima infanzia: la paura di essere abbandonati, di separarsi e di perdere mamma e papà.

Nello sviluppo del bambino, ad esempio, lo svezzamento e l’inserimento nel nido rappresentano una prima forma di separazione. Separandosi, Hänsel e Gretel entrano nel “fitto bosco” del proprio mondo esterno ed interno, dal quale inizialmente tentano di scappare (ricercando la via di casa) per poi cercare rifugio e protezione in una figura terza, esterna, e, solo infine, essere costretti ad avventurarsi, andare avanti con le proprie forze e affrontate gli ostacoli che si presentano con le proprie risorse. I due bambini, prima di affidarsi alle proprie capacità di fronteggiare le sfide poste dalla crescita, cercano appoggio e nutrimento in un’altra figura apparentemente salvifica, che possa fare da sostituto materno: “l’amabile vecchietta” che si rivelerà poi essere una strega malvagia, divorante. Questo passaggio simboleggia metaforicamente il conflittuale bisogno psichico di individuazione che pone ad ogni bambino (e ad ogni genitore) un preciso e complesso compito evolutivo: separarsi dalle figure di accudimento, uscendo da uno stato di simbiosi e di dipendenza e affermandosi in quanto soggetti. All’interno di questo processo separatorio, i padri costituiscono un punto di ancoraggio unico. È proprio l’assenza del padre, nella fiaba, a rendere ancor più difficile e pauroso per i due fratellini l’ingresso nel “bosco della crescita”. Hänsel e Gretel riusciranno, infine, a superare ansie, paure ed ostacoli con le sole proprie risorse e grazie al legame fraterno, diventando soggetti adulti e autonomi in grado non soltanto di riparare la relazione col padre, divorato dal senso di colpa, ma anche di prendersene cura. 

A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus 
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Numero Verde 800.644.622
www.pollicinoonlus.it


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