Come gestire i capricci nei bambini di più di 3 anni
Ecco poche e semplici regole, suggerite dalla nostra psicologa Mascia Bertoni, su come gestire i capricci nel bambino con più di 3 anni.
Abbiamo affrontato nell'articolo "Troppi capricci? ecco un manuale di sopravvivenza" il problema dei capricci nei bambini da 0 a 3 anni. Ora vi proponiamo nella seconda parte dell'articolo, come affrontare i capricci dei più grandi!
- Distinguiamo anche in questo caso tra capriccio e bisogno: il bambino può non essere ancora capace di gestire stanchezza, fame, paura. I genitori hanno come compito quello di insegnare al proprio figlio come riconoscere le cause del disagio (e quindi del capriccio). Fame e sonno influiscono sull'emotività anche a livello ormonale. Riconoscere la stanchezza è importante affinché il bambino impari a rallentare le attività e a rilassarsi quando serve e anche se non è a casa (magari attraverso una attività piacevole ma poco impegnativa). Anche la gestione della fame è importante ai fini di una corretta educazione alimentare: l'ideale sarebbe insegnare al bambino a rispondere alla fame con cibi sani e nutrienti, tenendo presente che il bambino stanco tende a orientarsi verso cibi con alti contenuti di zuccheri semplici e grassi, caffeina o teina e cioccolato, che hanno un effetto rinvigorente solo temporaneo, mentre possono renderlo più nervoso e agitato.
- Non cedere MAI al capriccio, non solo perché porterà alla ripetizione di questo comportamento, ma perché verrà usato contro di noi come “precedente”.
- Non lasciarsi intimidire dal fatto che i nonni o altri familiari gestiscano i capricci accontentando il bambino: siate espliciti con vostro figlio “non mi importa se la nonna te lo fa fare, sei con me e segui le mie regole”. Certo sarebbe meglio se tutti seguissero le vostre regole..ma l'importante è che non manchi l'accordo tra i due genitori.
- Ignorare le scenate e gli urli per togliere potere a questi comportamenti, e stigmatizzare il comportamento nel contesto dicendo “ti guardano tutti”, “ti stai comportando come un bambino piccolo”.Tenete presente che vostro figlio è già in un età in cui si preoccupa anche degli spettatori estranei e presto comincerà a provare vergogna.
- Agire con fermezza dicendo “NO” e ricordando la regola. Essendo il bambino in grado di seguire e capire un ragionamento è utile cominciare a spiegare il perché della regola. Le spiegazioni sono sicuramente più efficaci a freddo, ragionando insieme a nostro figlio una volta che la crisi è passata, in un momento di tranquillità.
- Comunicate le vostre aspettative al bambino: “so che sei stanco, ma hai x anni e mi aspetto che ti comporti come è adatto alla tua età” Alzate le aspettative progressivamente: non si diventa grandi in una notte, ci saranno probabili ricadute nei momenti più impegnativi dell'anno.
- Quando si sarà calmato rinforzate positivamente questo stato “vedi che se ti calmi si riesce a parlare?” e coccolare il bambino, potete anche premiarlo con qualcosa che non sia l'argomento del capriccio di prima.
- La relazione non è ancora paritaria, i nostri figli hanno bisogno ancora di una guida forte. Possiamo però esplorare con loro i perché delle cose e aiutarli a trovare il modo di esprimerli e gestirli.
- Usate le punizioni senza sensi di colpa. La punizione deve essere proporzionale al capriccio. Visto che non vogliamo dare importanza ai capricci, la punizione dovrebbe essere non eccessiva e soprattutto non prolungata nel tempo. Non deve riguardare il cibo e le attività sportive, piuttosto tv e giochi.
- Poche regole, ma solide e che valgono per tutti. Troppe regole portano il bambino a sentirsi sopraffatto e spesso è impossibile seguirle tutte veramente. La validità della regola inoltre è data dal fatto che sia appunto valida per tutti, altrimenti viene vissuta come una imposizione ingiusta.
- I capricci a tavola vanno trattati dando poca attenzione alla questione, per non alimentare il comportamento. Si dovrebbe mangiare tutti le stesse cose e se il bambino si rifiuta non gratificarlo con dolci o altre opzioni di alimenti. Se ha fame cederà, se avrà fame più tardi potrà mangiare solo il pasto che ha rifiutato, o la merenda già prevista se è ora di merenda.
- In caso di forti stress, conflitti o separazioni è frequente che i figli esprimano il disagio attraverso capricci, a volte con una regressione a comportamenti da bambino più piccolo. In questo caso è utile trattare il capriccio come abbiamo visto sopra, senza ricorrere subito alla punizione. Solo se il comportamento diventa molto frequente e prolungato nel tempo (più di 6 mesi) è il caso di punire il bambino. E' comunque più importante aiutarlo ad esprimere la difficoltà emotiva data dalla situazione parlandone o trovando insieme una valvola di sfogo (attività fisica, artistica o ludica) per le sue emozioni.
A cura della Dott.ssa Mascia Bertoni, psicologa, psicoterapeuta www.psicobenessere.it
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