Nuova normativa sui vaccini per i nostri bambini
Il 19 maggio è stato approvato il Decreto sulla prevenzione vaccinale che stabilisce che diventano 12 le vaccinazioni obbligatorie, a partire dal prossimo anno scolastico.
Scopo dichiarato del Decreto Legge è quello di garantire un unico indirizzo a livello nazionale degli interventi diretti a prevenire, contenere e ridurre i rischi per la salute pubblica con riguardo particolare a garantire condizioni di sicurezza epidemiologica adeguate in termini di profilassi e copertura vaccinale.
Scegliendo lo strumento della decretazione d’urgenza, evidentemente riscontrandone le relative condizioni (in seguito ad una epidemia di morbillo, con oltre duemila casi in Italia da inizio anno si è parlato di vera “emergenza” e di soglia delle coperture vaccinali da tempo a rischio), e per porre rimedio alla frammentazione normativa italiana da Regione a Regione, il Consiglio dei Ministri introduce oggi l’obbligatorietà dei vaccini.
A livello europeo, alcuni Stati prevedono l’obbligatorietà dei vaccini (Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria), ma l’Unione Europea si limita a consigliare gli Stati membri di dotarsi di piani vaccinali senza prevedere alcun obbligo. Esiste un gruppo di lavoro legato all’OMS che studia la possibilità si uniformare le politiche vaccinali europee ma nessun risultato è stato ad oggi raggiunto tant’è che la difformità da Stato a Stato persiste e la discussione si limita all’interno degli Stati medesimi (come sta avvenendo in Italia oggi).
Fino ad oggi in Italia vaccinare i propri figli non solo non era obbligatorio e non poteva coercitivamente imposto, ma nemmeno precludeva l’accesso scolastico; data la presenza di effetti collaterali nella somministrazione vaccinale, sostanzialmente il diritto di scelta (costituzionalmente garantito dall’art. 32) era rimesso ai soli genitori, e ogni intervento impositivo e coercitivo era illegittimo.
La scuola aveva dal canto suo la possibilità di verificare se le vaccinazioni fossero state somministrate e, in difetto, comunicare all’ASL perché assumesse non meglio specificati interventi (la Legge 490/1995 recita semplicemente “per i tempestivi interventi”). Le sanzioni erano previste astrattamente nella misura di poche centinaia di euro, ma di fatto inapplicate.
Vi erano poi le Linee Guida che delegavano alle singole Regioni la predisposizione del calendario vaccinale e di qui gli interventi recentemente assunti dalle regioni Emilia Romagna e Toscana in occasione di casi valutati come urgenti. Alcune Regioni avevano proceduto a eliminare l’obbligatorietà e alcune sentenze di Tribunali le avevano, nei fatti, rese facoltative.
Il Decreto Legge che dovrà essere convertito in Legge dello Stato entro sessanta giorni dalla pubblicazione per non decadere, ma che è oggi già comunque pienamente operativo, stabilisce che a partire dal prossimo anno scolastico, diventano 12 le vaccinazioni obbligatorie:anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatitica B; anti-pertossica; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-meningoccocica B; anti-meningoccocica C; anti-morbillosa; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.
Solo le prime quattro erano fino ad oggi obbligatorie (erano divenute obbligatorie nel tempo con diversi provvedimenti emessi tra il 1939 e il 1991); i vaccini contro pertosse, morbillo, parotite, rosolia e infezioni da Haemophilus Influenza b (Hib), non erano propriamente obbligatorie, ma fortemente raccomandate dalla legge.
Tali vaccini sono oggi obbligatori per accedere agli asili nido e alle scuole materne, riguardando quindi solo bambini da 0 a 6 anni.
La scuola dovrà rifiutare l’iscrizione e segnalare l’irregolarità all’ASL che darà il tempo alla famiglia per sanare la situazione e, ove questo non accadesse, scatteranno le sanzioni amministrative pecuniarie da 500,00 a 7.500,00 euro che saranno irrogate direttamente dall’ASL.
L’omessa vaccinazione porterà anche alla segnalazione dei genitori al Tribunale per i Minorenni per la sospensione della responsabilità genitoriale.
Inizialmente l’obbligo era ipotizzato anche per l’acceso alla scuola dell’obbligo e cioè alle scuole medie e al biennio delle scuole medie superiori, ma a tali ipotesi si è riservata solamente la previsione di una sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori.
In attesa del testo ufficiale Regione Lombardia si è già mossa per valutare le modalità di attuazione del provvedimento, censire i bambini non vaccinati e implementare i centri vaccinali. Ad una prima stima, in Lombardia sono 138 mila, secondo i calcoli dell'assessorato al Welfare, i bimbi e gli adolescenti fino a 16 anni a non aver effettuato, in tutta la regione, il vaccino contro il tetano, uno dei primi a essere somministrati e di questi sarebbero 28 mila quelli che dovrebbero essere sottoposti alla vaccinazione entro l’inizio dell’anno scolastico.
Novità del 7 giugno 2017
Dopo l’approvazione del 19 maggio scorso in Consiglio dei Ministri è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 7 giugno 2017 il Decreto Legge 7 giugno 2017 n. 73 contenente disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.
Il provvedimento è in vigore da oggi al termine di un cammino iniziato due settimane fa e che ha già visto svolgersi e ulteriormente annunciarsi manifestazioni e proteste.
Il provvedimento diverrà Legge dello Stato se verrà convertito dal Parlamento entro sessanta giorni da oggi. Il percorso parlamentare inizierà pare già la prossima settimana con l’incardinamento in Commissione Salute. Ove non venisse convertito nei termini previsti perderà efficacia sin dal principio.
Il testo ufficiale è disponibile su www.gazzettaufficiale.it alla sezione notizie.
QUI invece trovate un'interessante guida pratica per i genitori redatta dal Ministero della salute.
A cura dell'Avvocato Isabella Mauceri
Prestinoni e Associati Avvocati - Varese
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