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Malanni di stagione? Prima di tutto lavarsi le mani!

Categoria: La Pediatra
malanni di stagione, prevenire con la pediatra

L’inverno è arrivato e, insieme al freddo, i suoi malanni. Naso che cola, forme virali più o meno fastidiose, malattie infettive di ogni genere: come affrontare la stagione fredda limitando i danni? 

Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Clelia Gegè Guarraggi, Medico Chirurgo Specialista in Clinica Pediatrica e Patologia Neonatale presso il Centro Diagnostico San Nicola di Varese e Tradate. Che dà, come primo consiglio, un’indicazione meno scontata di quel che sembra: «La più efficace forma di difesa è lavarsi le mani». Soltanto? «Sì: già solo questo semplice gesto, fatto prima e dopo mangiato, o prima e dopo aver cucinato, o ancora dopo essere stati in bagno o essere rientrati dal giardino, limita molto la possibilità di trasmettere virus o batteri, oltre a uova di parassiti fastidiosi come gli ossiuri». Per pulire le mani sono molto utili anche gel disinfettanti e salviettine, anche se acqua e sapone sono sempre la cosa migliore. Ed educare i bambini a non mettersi le mani in bocca: «I piccoli sono molto più ricettivi di noi adulti su questi temi, basta spiegare loro con precisione cosa può succedere. Ci sono anche molti libri sul tema in commercio».

Non è l’unica precauzione, ovviamente: «Utile anche areare l’ambiente e cercare di mantenere un’umidità attorno al 60-70%: le mucose secche sono più fragili, quindi più attaccabili dai vari agenti patogeni». Basterà una vaschetta con un po’ d’acqua appoggiata al calorifero, riempita regolarmente. «Negli ambienti comuni, come le scuole, è importante anche usare materiale igienico monouso, come le salviette di carta per asciugare le mani, mentre a casa è bene cambiare spesso la biancheria del letto e del bagno, per evitare il proliferare dei germi».

Attenzione, però: non teniamo i bambini sotto una campana di vetro, è bene che si facciano gli anticorpi. Anzi, a questo proposito può essere un aiuto «per grandi e piccoli qualche immunostimolante fitoterapico a base di erbe come l’echinacea: presi regolarmente, alternando per i mesi invernali 15 giorni di somministrazione a 15 giorni di sospensione, questi integratori aiutano effettivamente le difese immunitarie. E poi il ferro: spesso i bambini più fragili sono bambini anemici, con poco ferro nel sangue». Occhio all’alimentazione, quindi: qualche piatto di spinaci in più, e in generale qualche porzione di frutta e verdura di stagione, può aiutare anche contro l’influenza.

Decalogo della Società Italiana Pediatri contro l'influenza

Ma la dottoressa dà anche un’altra indicazione: ascoltare il proprio medico curante, e chiedere se sia il caso di somministrare il vaccino antinfluenzale. «È particolarmente sicuro – spiega la dottoressa Guerraggi – tanto che  è l’unico che si può somministrare anche alle donne in gravidanza. E poi, d’estate, è una buona idea somministrare farmaci che aiutano la risposta immunitaria alle patologie tipiche delle alte vie respiratorie, come le capsule di lisato batterico. Presi dieci giorni al mese per tre mesi, meglio se agosto, settembre e ottobre, saranno in grado di far sviluppare una buona difesa per l’inverno».

Perché l’influenza, spiega la dottoressa, non va presa sottogamba: «Si tratta comunque di virus, di una malattia che può avere complicanze anche gravi e che, in ogni caso, indebolisce l’organismo per qualche tempo». Meglio non averci a che fare, insomma.

A cura di Chiara Frangi


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