Skip to main content

Bambini e Coronavirus: i consigli della pediatra

Categoria: La Pediatra
Bambini e Coronavirus: i consigli della pediatra

La Pediatra Paola Cerutti risponde alle domande dei genitori sul Coronavirus, dando dei consigli per affrontare la quarantena e mantenere in salute i bambini!

  • Ha avuto casi di bambini malati di Covid19? Come si manifesta la malattia nei bambini? Quando ci dobbiamo preoccupare e chiamare il pediatra?

I bambini sono molto più resistenti al virus, per quello che ora si sa. Diarrea ed esantemi sembrano un po’ più frequenti nei bambini con Covid19, che negli adulti affetti. Mentre i sintomi respiratori sono generalmente molto più lievi rispetto agli adulti e la febbre, se viene, spesso dura meno. Il vantaggio dei bambini sembra risiedere nella minore morbilità (ossia associazione con patologie): obesità, diabete, infiammazione cronica, acidosi tissutale, carenza di vitamina D, fumo, disnutrizione, disidratazione e i cattivi stili di vita sembrano correlati con una maggiore reazione iperinfiammatoria e vasculitica da Covid. Mentre l’anemia sembra protettiva, ma questo è oggetto di studio.

E’ opportuno chiamare il pediatra di fronte all’inappetenza di un lattante o congiuntivite, febbre, diarrea o naso persistentemente bloccato senza ragioni allergiche, senza attendere i 3-4 giorni di febbre che in altri periodi qualcuno attenderebbe. Non è urgente la visita, se le condizioni generali, l’appetito, il respiro e la diuresi sono normali. Ma il pediatra suggerirà precauzioni igieniche necessarie, prima ancora che si possa eventualmente accertare la presenza del virus (rassegnamoci all’impossibilità di eseguire indagini periodiche con tamponi e sierologie affidabili su tutti). Non tutte le febbri sono da Covid: il pediatra vi spiegherà la sua ipotesi diagnostica e la confermerà nei giorni successivi. Ciò che farà la differenza sarà l’andamento clinico, per cui personalmente contatto quotidianamente tutti i miei pazienti con sospetto Covid. Durante la telefonata mi accerto che il bambino mangi correttamente, beva adeguatamente, si scarichi bene e che i familiari non abbiano sintomi. Quando ritengo opportuno effettuo la visita, con tutte le protezioni che mi consentano di non divenire io un superdiffusore per altri. Se dovesse esserci un peggioramento delle condizioni cliniche i numeri da contattare sono il 112 o, in Lombardia, anche l’800 89 45 45. Sono attivate le USCA, Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale, per aiutare i medici e i pediatri del territorio a monitorare a domicilio eventuali pazienti affetti che non necessitino di ricovero o che siano dimessi. Onestamente, pur lavorando in una delle regioni più colpite dalla pandemia, non ho al momento alcun caso ospedalizzato tra i miei pazienti. 

 Questo virus fa meno danno (o passa inosservato) su chi è in piena salute. Mantenere in piena salute i bambini e proteggerli dall’infezione significa far aver loro una vita più sana possibile, rendendo davvero “smart” questa quarantena! Ora è urgente applicare quelle raccomandazioni sentite mille volte. Frutta fresca o secca e verdure devono essere proposte finalmente 5 volte al giorno (frutta e verdura a pranzo e cena e frutta a colazione o merenda, per esempio): non come forzatura terapeutica, ma come completamento creativo e colorato di piatti finalmente variati e creativi! La vitamina C non deve mai mancare (limoni, peperoni, broccoli, kiwi, zenzero, fragole, pompelmi, arance, mandarini). Rispolveriamo cereali semiintegrali e legumi. Beviamo acqua, estratti, frullati, spremute, tisane o tè verde. Evitiamo le bibite. Evitiamo le merendine. Proponiamo snack fatti di pane e miele, pane e marmellata, frutta, yogurt. Risparmiare, sperimentare colori, gusti e abbinamenti, rispettare rigorosamente la stagionalità, le filiere corte e il pianeta: è possibile far tutto questo ora, proprio come regalo a loro e a noi stessi, come proposito di “ricostruzione” di un sano microbiota che sostenga sane difese immunitarie, dalla quarantena in poi!

Oltre al gusto dell’assaggio, gustiamoci questa memorabile primavera: l’esposizione per mezz’ora al sole vale oltre 10000 unità di vitamina D. Nei limiti delle direttive di distanziamento sociale usiamo finestre, balconi, terrazzi, giardini, cortili, prati e appena si potrà i parchi cittadini! Badiamo alla fotoprotezione nelle ore più calde, ma consentiamo ai bambini di prodursi nel modo più fisiologico la vitamina D, altro grande pilastro dell’immunità e della salute metabolica.

Integratori immunostimolanti, difficilmente sostituibili ad un’alimentazione variata ed equilibrata, possono comunque essere suggeriti dal pediatra, a seconda dello specifico bambino: esistono modificatori dell’attività biologica, ma anche preparati fitoterapici e nutraceutici, alcuni dei quali di discreta efficacia antivirale. Ribadiamo che l’immunostimolante più efficace è mantenere la regolarità intestinale, muoversi bene di giorno alla luce e riposare bene di notte.

Segue seconda parte dell'intervista.

HAI DOMANDE DA FARE ALLA PEDIATRA? Scrivici su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Intervista alla Dott.ssa Paola Cerutti
Medico specialista in Pediatria
autrice dei libri:
"Come Una Mamma"
"Neonato istruzioni per l'uso"

www.paolaceruttipediatra.com


Seguici su

Articoli correlati