Bambini allergici all'aria aperta
Finalmente con la bella stagione i bambini possono giocare all'aperto e beneficiare dell'esposizione solare, ma come fare con i bambini che soffrono di allergie?
Aumentando l'esposizione solare i nostri bambini dovrebbero prodursi tutta quella vitamina D di cui l'intera comunità scientifica elenca i benefici. Inoltre secondo i neuropsichiatri infantili il gioco spontaneo all'aperto svilupperebbe in modo particolare le loro capacità relazionali e creative, ne incrementerebbe l'autonomia, l'autodisciplina e l'autostima. È documentato, inoltre, come l'apprendimento outdoor attraverso l'esplorazione e la scoperta della natura solleciti la motricità complessa e la plurisensorialità e faciliti l'immaginazione, la motivazione positiva e l'intelligenza emotiva: elementi fondamentali per l'equilibrio psichico e per la crescita individuale. Non solo: le abilità cognitive e di concentrazione ne dovrebbero giovare, così come le prestazioni scolastiche, fino a ridurre drasticamente persino il rischio della sindrome da iperattività e deficit di attenzione. Secondo gli psicoterapeuti, poi, il contatto autonomo e immediato con sole, aria, terra, sabbia, sassi, acqua, insetti e altri animali, genera quello stupore che gli adulti hanno perduto e non possono trasmettere solo a livello educativo verbale. È proprio nell'ambiente più selvatico e meno antropizzato, secondo i gli esperti di pedagogia, che il bimbo trova spazio per una facilitazione espressiva e una progettualità sociale. E noi pediatri? Tra le certezze ormai acquisite c'è che ridurre il tempo trascorso indoor dai nostri ragazzi "multischermo" a favore dell'aria aperta contrasti significativamente la ricorrenza di infezioni respiratorie (la trasmissione di agenti infettivi è molto maggiore negli ambienti chiusi), ma anche sovrappeso, obesità, diabete, deficit visivi, disturbi dell'umore e bullismo. Verrebbe quasi da rispolverare i concetti di biofilia e di intelligenza naturalistica...costringendo il sistema scolastico stesso a pianificare attività open air ben maggiori della..breve ricreazione in cortile.
Ma ci sfugge un dettaglio non trascurabile: le allergie! Al primo sole di marzo si assiste già alla pollinazione di nocciolo, parietaria e graminacee. In Italia i bambini con allergie respiratorie (rinocongiuntivite o asma) o cutanee (dermatite atopica) sta superando il 40%! Le cause primarie di questo aumento sembrano essere l'inquinamento, il fumo passivo e l'alimentazione sempre più industriale.
Anche se è ben documentato come i bambini cresciuti in campagna o con un animale domestico abbiano una probabilità di sviluppare allergie molto inferiore (l'esposizione ai germi ambientali orienterebbe microbiota e sistema immunitario in senso protettivo per le allergie in via di sviluppo), come fare in caso di allergie conclamate? Vero che si possono tenere a bada i sintomi con antistaminici, cortisonici, antileucotrienici e anticorpi monoclonali promettenti ed efficaci, ma per evitare farmaci molti genitori rinunciano direttamente all'esposizione ambientale. A pensarci bene negli ultimi decenni il doposcuola dei nostri figli si è infittito di impegni, che riempiono un'agenda frenetica e stressogena, non sempre rispettosa delle inclinazioni personali e che raramente prevede un sano TEMPO PERSO ALL'ARIA APERTA.
La primavera a spasso, per gli allergici non ben curati, può essere un vero incubo, ma proprio la natura primaverile potrebbe offrirci qualche opportunità, se non risolutiva, che almeno alleggerisca il fabbisogno di farmaci. Ribes Nigrum, Elicriso, Rosa canina, Mirtillo rosso, Dragoncello, Ortica e Cappero sono solo gli esempi più noti. Per non parlare di zinco, rame, omega 3, probiotici e vitamine (possibilmente fresche) con cui arricchire l'alimentazione. (Nei bambini è utile consultare il pediatra per programmare una prevenzione sicura ed efficace e diffidare dal fai-da-sè in integratori fitoterapici o sedicenti "naturali".) Anche agopuntura e medicina low dose (omeopatia) possono dare risultati molto interessanti nella prevenzione e nella cura delle forme allergiche anche infantili.
In conclusione, secondo la più profonda ecofisiologia ma pure secondo il più immediato buon senso, cosa ci fate ancora lì davanti a tablet e tv? Fatevi una bella corsa al parco o nei campi tra farfalle, profumi, fioriture e cinguettii con i vostri bambini. Sarà prezioso TEMPO ritrovato per tutta la famiglia!
A cura della Dott.ssa Paola Cerutti
Medico specialista in Pediatria
autore del libro "Come Una Mamma"
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