Il significato del dito in bocca e del ciuccio
Già nella pancia della mamma il bambino inizia a succhiare, associando questo riflesso al soddisfacimento della fame.
Dopo il primo mese di vita accade spesso che il piccolo al termine della poppata, nonostante sia sazio, non si stacchi dal seno materno per godere del calore che solo l’abbraccio della madre può dare. Si tratta di una modalità particolare di succhiare, ovvero di un atto a cui il bambino associa sia la sensazione di sazietà, sia l’insieme di gratificazioni legate alle cure materne. Il bambino, succhiando, si procura infatti una soddisfazione mentale che è indipendente dal ‘piacere della pancia’ e dalla soddisfazione della fame.
Presto al seno materno si sostituisce il dito in bocca che svolge una funzione rassicurante; l’ambiente esterno per il neonato risulta essere ingovernabile e ignoto ed il ricorso al dito in bocca è una modalità per trattare questa estraneità. Il succhiare il dito, quindi, diviene una modalità rassicurante per esplorare e conoscere il mondo e la realtà circostante.
Spesso l’interesse per il dito in bocca o per il succhiotto nasce con lo svezzamento, che implica un cambiamento importante sia per la madre che per il bambino. Il bimbo, infatti, sentendo la mancanza delle poppate e del contatto con la madre, vive momenti di nostalgia che necessitano della rassicurazione genitoriale. Una modalità con cui il genitore manifesta la sua presenza e conferma la relazione di amore è l’offerta al piccolo del succhiotto. Il succhiare diviene allora un buon surrogato dell’abbraccio materno che permette al piccolo di procedere agevolmente sul cammino dello svezzamento e della separazione.
È necessario specificare che esiste una sostanziale differenza tra il succhiare il dito ed il ciuccio, che riguarda il fatto che quest’ultimo non è parte del corpo del bambino; il ciuccio, quindi, non potrà mai competere con il dito in quanto non è parte di sé, non è sotto il diretto controllo del bambino e, per questo, non è sempre disponibile.
Il succhiotto, non essendo parte integrante del corpo del neonato, consente all’adulto di esercitare un maggiore controllo su questa pratica ed è quindi preferibile rispetto alla pratica di ciucciare il dito, sia sotto l’aspetto del contenimento dei possibili danni ortodontici, sia per quanto riguarda l’aiutare il bambino a farne a meno. Per questo è utile provare a proporre la sostituzione del dito con il ciuccio pazientemente, senza ricorrere a metodi punitivi o ricatti che avrebbero una ricaduta negativa sullo sviluppo del piccolo.
Possiamo quindi affermare che il succhiare oltre a costituire un piacere puro, ha anche un valore calmante e rassicurante; il piccolo, infatti, mentre ciuccia sperimenta un’attività mentale che ha il potere di tranquillizzarlo e confortarlo circa le naturali paure infantili. È perciò utile che il genitore non favorisca o ostacoli a priori questa pratica, ma provi invece a comprenderne il valore profondo, tenendo in considerazione il significato che assume questa attività nella vita del bambino.
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
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