“Mamma, ho ancora fame!”, quando il cibo coccola!
I bambini costantemente sollecitati e a ricevere continuamente stimoli, possono inserire il cibo in questo sistema, richiedendolo in grande quantità.
Le giornate dei bambini di oggi sono ricche di impegni e attività da svolgere oltre a quelle scolastiche. Suonata la campanella, usciti da scuola, ad attendere i bambini non ci sono soltanto i vecchi e classici compiti ma ad essi e con maggiore forza spesso si aggiunge un’agenda fitta di impegni sportivi e ricreativi. Nella nostra società, caratterizzata da frenesia e bisogno di fare, il tempo per il pensiero, che porta con sé necessariamente un po’ di noia, è visto dai genitori come tempo perso. Vedendolo come perso lo si pensa vuoto e così lo si riempie…e il numero degli impegni aumenta sempre di più!
I bambini, abituati ad essere costantemente sollecitati e a ricevere continuamente qualcosa (lezioni, stimoli, giochi), possono inserire il cibo in questo sistema, richiedendolo in grande quantità: “Mamma, ho ancora fame!”.
Se inoltre il bambino sin da piccolo ha ricevuto dal genitore il cibo come risposta ai propri capricci, ai propri pianti, alle sue paure, il piccolo può fare confusione ed utilizzarlo nei momenti di difficoltà.
Il piccolo può quindi attribuire al cibo un valore” magico”, vederlo e utilizzarlo come qualcosa in grado di consolarlo, coccolarlo e tranquillizzarlo.
Alle fatiche quotidiane il bambino può rispondere con una richiesta alimentare eccessiva piuttosto che utilizzare la parola. Il cibo può divenire dunque lo strumento attraverso cui il “piccolo divoratore”, talvolta definito così da alcuni genitori, veicola un suo messaggio all’altro. La nostra società è caratterizzata da ritmi frenetici e permeata da nervosismo e agitazione, in cui è quasi d’obbligo che anche i figli abbiano le giornate piene, è possibile che i bambini usino il cibo per riempire i momenti di noia. Infatti i genitori riportano che l’iper-richiesta non riguarda esclusivamente l’atto alimentare ma coinvolge altre aree della vita del bambino: i piccoli vogliono trascorrere tante ore davanti alla televisione, vogliono avere sempre nuovi giochi, in un’iper-stimolazione continua.
Quindi quale può essere il possibile messaggio dietro a un pancino un po’ più tondo e delle guanciotte? “Guardatemi, ascoltatemi, occupatevi di me e non solo di come riempire il mio tempo!”.
E’ importante dunque che di fronte a dei comportamenti “eccessivi” e “iper” un genitore non li consideri esclusivamente come dei capricci ma, piuttosto, che possa interrogarsi per cercare di cogliere cosa è sotteso alle continue richieste del bambino.
A cura di Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Amedeo D'Aosta 6, Milano
800.644.622
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