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L'allattamento: cibo per il corpo e per il cuore

La prima esperienza di soddisfacimento di un bisogno, la fame, avviene dentro ad una relazione con un altro, per lo più la madre, che prendendosi cura del neonato offre il proprio amore, unico ed irripetibile. 

Essere nutriti per un bambino significa molto di più che essere soddisfatti dal bisogno fisiologico della fame. Il nutrimento è carico di valenze psicologiche che orientano il bambino e la madre nella propria relazione.

Fin dall'inizio infatti, la funzione nutritiva e la dimensione affettiva si intersecano, cibo e amore fondendosi tra loro, fanno sì che l'allattamento strutturi una prima forma di comunicazione prelogica, preverbale, intima e privata tra madre e figlio.

Nell'allattamento il calore del corpo, gli odori, i suoni, le parole e gli sguardi che la madre rivolge al proprio figlio sono infatti fonte di nutrimento tanto quanto il latte, ben presto nel mondo interno del bambino essere nutrito ed essere amato divengono parte della stessa esperienza.

È proprio dentro a questa esperienza dell'allattamento che inizia a tessersi la relazione madre-bambino.

Lo scambio è reciproco, se da una parte la madre con parole, carezze, gesti affettuosi e sorrisi comunica e fa passare insieme al cibo anche il proprio amore per il figlio, dall'altro il bambino registra con i propri organi di senso tutta una serie di informazioni che contribuiranno alla  costruzione, al suo interno, dell'oggetto buono, il vero nutrimento psicologico.

È allora chiaro che l'atto nutritivo diventa ben presto anche metafora della relazione d'amore che unisce una madre al proprio bambino.

Una scelta serena

La modalità con la quale il neonato viene nutrito è stata oggetto di molti studi; è importante che la scelta del tipo di allattamento (seno/biberon) avvenga nell'assoluta libertà individuale della madre. Infatti, solo un allattamento vissuto come atto sintonico, cioè in armonia e serenità con la propria soggettività, può costituire un'esperienza naturale e felice, sia per la madre che per il bambino.

Solo in questo modo la madre potrà creare l'ambiente ideale per far sì che l'incontro del figlio con il cibo sia un'esperienza positiva ed appagante.

La necessità di un sostegno concreto

Nell'allattamento talvolta sono molte le difficoltà che le neomamme possono incontrare: la difficoltà a tollerare il dolore fisico e la fatica connessa alla poppata, il sentimento di inadeguatezza rispetto alle proprie capacità di madre che nutre, l'ansia legata alla prestazione (spesso dovuta ad un eccesso di informazioni), l’umore triste e l’irritabilità sono aspetti che possono complicare l’inizio dell’allattamento

È proprio in questi momenti che la madre necessita di un sostegno concreto. Le ostetriche prima e i pediatri poi, possono aiutare una madre in difficoltà, promuovendo l’avvio dell’allattamento e la scelta libera ed individuale della madre sulle modalità con cui allattare il proprio bambino, tenendo in considerazione sia il benessere soggettivo della madre che del bambino.

È quindi importante che l'allattamento venga promosso come relazione, ricordando che  il bambino non trova soddisfacimento solo con il cibo- latte, ma si nutre anche di un altro cibo (sensazioni tattili-sguardi-parole e suoni) che nutre il suo cuore.

 

Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus

Centro per la prevenzione e la clinica dei disordini del comportamento alimentare in età pediatrica

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Numero verde: 800.644622 – www.pollicinoonlus.it 


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