Un aiuto contro i disordini alimentari in età pediatrica
Pollicino e Centro Crisi Genitori è un'Associazione Onlus nata nel 2006 e costituita da una équipe di psicologi, psicoanalisti, psicoterapeuti, medici, pediatri, neuropsichiatri, psicomotricisti che lavorano con l'obiettivo di rispondere al preoccupante aumento dei disordini alimentari in età pediatrica (0-16 anni).
All'interno dell'Associazione la preoccupazione genitoriale trova uno spazio in cui poter essere accolta, ascoltata e rispettata. Per questo il Progetto Pollicino, orientato dalla psicoanalisi, si rivolge innanzitutto ai genitori in quanto oggetti d'amore e dunque portatori di una propria sofferenza legata al disagio dei figli. Accogliere i genitori significa dare loro uno spazio come soggetti, portatori di una loro storia personale che si intreccia con la loro genitorialità, proponendo un primo colloquio gratuito dove il loro malessere può trovare ascolto.
La nostra finalità è quella di aiutare le madri e i padri a cogliere il messaggio unico e peculiare che ogni bambino invia attraverso l'utilizzo distorto del cibo e dell'atto alimentare.
Il cibo e la funzione nutritiva veicolano, a partire dalla nascita, la soggettiva posizione del bambino all'interno del rapporto affettivo con il suo contesto familiare, rapporto in cui la dimensione affettiva e la funzione alimentare sono fin dall'origine intrecciate tra loro.
Il comportamento alimentare diventa quindi molto presto veicolo non solo di “sostanze proteiche” e la connessione cibo – affetto – messaggio fa sì che il momento del pasto abbia un importante valore relazionale ed affettivo, per questo può facilmente prestarsi a divenire il “luogo” per comunicare un disagio interiore, una fatica, una difficoltà evolutiva.
L'anoressia, la bulimia e l'obesità durante l'infanzia sono un messaggio lanciato ai genitori: sono una protesta contro un'impossibilità di dire e di essere ascoltati e riconosciuti come soggetti. Sono una difesa rispetto al dubbio di non essere desiderati e rispettati nel proprio essere persone diverse ma sono anche una messa in scena di un rifiuto: un modo di dire no.
Il comportamento alimentare dei bambini dunque non può essere inteso solo come qualcosa da educare, da rettificare o da omologare, ma anche da comprendere. Per questo i disturbi alimentari non sono da intendersi come virus da estirpare, ma come sintomi da interrogare, in quanto veicolano un senso, esprimono cioè qualcosa del soggetto che il bambino è. Il sintomo infantile costituisce uno strumento di comunicazione con il mondo adulto, quindi è importante che i genitori e in particolare la madre siano aiutati a comprendere cosa voglia dire il loro bambino attraverso il rifiuto del cibo.
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Via Leone Pancaldo 1, Milano
www.pollicinoonlus.it
Numero Verde: 800.644.622
Articoli correlati
-
La guida per l’alimentazione da 0 a 3 anni
"Alimentazione 0 – 3 anni: i primi 1000 giorni" è la guida alla nutrizione nella primissima infanzia realizzata da ATS Insubria in collaborazione con il Prof. Massimo Agosti, Direttore del dipartimento materno infantile dell’ASST Sette Laghi.
-
La mensa scolastica per i più piccoli
Indaghiamo sul tema della mensa scolastica e della tavola familiare attraverso gli occhi e le parole di Marta, educatrice di un nido di Milano.
-
Il cibo come momento di convivialità e comunicazione
Da sempre, in diversi tempi e culture, la tavola costituisce un luogo di incontro: tra diversi canali sensoriali, tra il registro del bisogno e quello del piacere, tra disciplina e affettività...
-
Salute e gusto: i dubbi di mamma e papà
“Genitori a tavola: i dubbi di mamma e papà” è il libro di Barbara Perego e del Prof. Donegani su alimentazione, salute e gusto. Ecco la ricetta dei Muffin di cioccolato e verdure!
-
I comportamenti con-pulsivi nei bambini e nei ragazzi
Figli difficili da contenere e da educare? “Piccoli despoti” o adolescenti spavaldi? Si tratta di manifestazioni della compulsione o con-pulsione.
-
“Mamma, ho ancora fame!”, quando il cibo coccola!
I bambini costantemente sollecitati e a ricevere continuamente stimoli, possono inserire il cibo in questo sistema, richiedendolo in grande quantità.