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Tipologie e metodi per il bilinguismo

Categoria: Bilinguismo
bambina lingue

Come si definiscono le diverse tipologie di bilinguismo e, soprattutto, quali sono i principali metodi per diventare e crescere bilingui?

Mi piace introdurre questo argomento con una citazione significativa, tratta da Franco Fabbro, Neuro pedagogia delle Lingue, Astrolabio, 2004. Fabbro scrive, a conclusione del suo studio sul bilinguismo: “i metodi più efficaci per insegnare le lingue ai bambini sono noti da centinaia di anni. Nelle famiglie reali d’Europa i figli erano (e sono) prevalentemente poliglotti. Ciò rendeva possibile la comunicazione fra persone che spesso non condividevano la stessa lingua madre. In queste famiglie la conoscenza delle lingue non avveniva grazie ad un insegnamento scolastico e formale, bensì attraverso l’utilizzo delle lingue in diversi contesti educativi. L’educazione di un principe prevedeva infatti l’istruzione con precettori di lingue materne differenti (francese, tedesco, italiano, inglese, etc). Indipendentemente dall’intelligenza dell’allievo, l’educazione plurilingue precoce nelle famiglie reali d’Europa raggiungeva sempre ottimi risultati”.

Ai nostri giorni, nei paesi occidentali, aumenta sempre più il numero di matrimoni misti e di conseguenza aumenta la consapevolezza di dovere (e volere) insegnare ai propri figli due o anche più lingue contemporaneamente. A volte il bilinguismo non è una scelta, ma una necessità: immaginiamo il caso di una famiglia italiana che si trasferisce in USA. In questa situazione in casa si continuerà a parlare italiano (che diventa la lingua minoritaria), ma il bambino sarà sottoposto continuamente alla lingua inglese (lingua maggioritaria).

Le situazioni possono essere ancora più complesse, come spiega la Dott.ssa Antonella Sorace (docente di Developmental Linguistics presso l’Università di Edimburgo): ci sono famiglie bi nazionali che vivono in un paese terzo, famiglie bi nazionali che vivono nel paese di uno dei genitori, famiglie mono nazionali che vivono all’estero, famiglie mono nazionali che vivono in patria ma decidono di crescere i propri figli bilingui.

Le diverse tipologie di Bilinguismo possono essere individuate in base a:

  • Età di acquisizione delle lingue. E’ possibile quindi distinguere tra un bilinguismo simultaneo (il bambino è esposto a due lingue simultaneamente fin dalla nascita), uno consecutivo (il bambino inizia ad apprendere la seconda lingua dopo aver raggiunto una buona competenza nella lingua madre) e uno tardivo (il bambino inizia ad imparare la seconda lingua dopo i 6/7 anni).
  • Comunità etnolinguistica di appartenenza. Il bambino bilingue può appartenere ad una comunità etnolinguistica di maggioranza o di minoranza, il che influisce non poco sullo sviluppo linguistico del bambino e determina la presenza di un ambiente bilingue additivo, in cui è presente un sostanziale supporto al mantenimento di entrambe le lingue), o di un ambiente bilingue sottrattivo, contesto in cui invece l’acquisizione della nuova lingua avviene a discapito della propria madre lingua.    

Ognuna di queste situazioni porta con sé problematiche e soprattutto richiede tecniche di adattamento dal metodo da seguire. Sì, perché sebbene i bambini, come già ho scritto precedentemente, possano naturalmente e facilmente riconoscere e riprodurre a momento debito i suoni di più lingue senza sforzi, così come impareranno a camminare e poi a parlare, in maniera naturale e implicita, ciò non è affatto scontato e non è sufficiente. E’ assolutamente necessario pianificare per tempo il proprio progetto di bilinguismo, con costanza e pazienza, investendo del tempo ed esponendo il proprio figlio ad entrambe le lingue in maniera sufficiente.

Le tecniche più comunemente usate sono:

  • Una Persona Una Lingua (One Person One Language, OPOL): ogni genitore parla cioè la propria lingua madre con il bambino, fin dalla nascita.
  • Lingua Minoritaria a Casa (Minority Language at Home, MLAH): con questo metodo tutta la famiglia parla la lingua minoritaria a casa, mentre tutti gli stimoli verranno dal di fuori (scuola, società) saranno nella lingua maggioritaria.

Qualunque sia la vostra situazione fra quelle esposte, fondamentale è individuare il proprio progetto di educazione bilingue e portarlo avanti con determinazione e costanza, tenendo sempre a mente, anche nei moneti di sconforto, che crescere bilingui non è solo una questione linguistica, ma, soprattutto ai giorni nostri, un regalo prezioso che facciamo ai nostri figli, in termini di apertura al mondo e all’altro.

A cura della Dott.ssa Micaela Di Leone Torretta

Esperta in Glottodidattica Infantile



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