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Imparare l'inglese in pochissimo tempo?

Categoria: Bilinguismo
bandiera inglese

E’ possibile, e soprattutto efficace, imparare una lingua straniera in pochissimo tempo? Quanto tempo ci vuole per imparare una seconda lingua?

Dipende! Ma io risponderei … tutta la vita!

La profonda riflessione che è rispuntata in me in questi giorni nasce da un episodio di qualche giorno fa, quando una bambina mi ha detto: “Teacher, io voglio imparare l’inglese subito!”.

Mi è venuto spontaneamente da sorridere e le ho spiegato che non è possibile imparare l’inglese, nel caso specifico della bambina, subito. E lei ha ribattuto: “ma tu allora perché lo sai così bene? quanto tempo ci hai messo?”

A quel punto valeva la pena fermarsi un attimo fare una chiacchierata con lei e i suoi compagni su cosa intendessero “imparare l’inglese subito”. Innanzitutto l’ho messa un po’ sul piano generazionale, visto che sono un bel po’ più “grande” di loro era normale che lo sapessi “così bene” ma ho fatto loro presente che io ancora tutti i giorni imparo qualcosa. “Ma no! Veramente?”

Questa chiacchierata mi ha portato a pensare nuovamente a quale sia veramente la percezione che i bambini hanno nei confronti di chi insegna loro una seconda lingua straniera.

E soprattutto mi chiedo che cosa intendano loro per imparare l’inglese, e subito!

La fretta è una cattiva consigliera, lo diciamo sempre, lo confermano i proverbi e, per quel che riguarda l’apprendimento in generale, ma soprattutto di una lingua straniera, lo confermano numerosi studi a riguardo. 

Presto e subito è l’obiettivo di migliaia di studenti, di ogni età, i quali, non completamente per colpa loro forse, sono convinti di studiare una lingua straniera come se fosse una materia qualsiasi, non prendendosi il tempo di metabolizzare per assorbire le novità.

Questo è l’errore di fondo: una lingua straniera non è una materia scolastica, lo diventa a scuola, ma non lo è.

Assodato che l’approccio comunicativo ha ormai rimpiazzato altri metodi di insegnamento meno efficaci, l’apprendimento di una lingua straniera è un’esperienza, e come tale la si vive tutti i giorni, con le gioie e le fatiche al contempo che proviamo anche nell’apprendere la nostra madre lingua.

E’ un’esperienza che tocca le corde più profonde della nostra personalità: la paura di fallire, la necessità di dover comunicare, l’investimento emotivo che è differente per ognuno di noi. E la fretta è sempre, in questo contesto, un’esigenza forzata e inefficace.    

Il secondo errore di fondo che ci porta a voler imparare subito è quello di confondere la conoscenza di una lingua straniera con la bellezza di comunicare, anche con errori ed inesattezze. Ma vogliamo mettere l’enorme soddisfazione, già da bambini di fare amicizia con un bambina irlandese mai vista prima e nel giro di qualche giorno scambiarsi idee sul proprio lavoro a maglia?

Ho sempre diffidato da chi garantisce che ti insegnerà a parlare in inglese in tre settimane … Pensateci: chi propone di imparare uno strumento musicale in tre settimane? O di imparare a nuotare in due? Perché per le lingue straniere dovrebbe essere diverso?

Lo psichiatra e psicoterapeuta austriaco contemporaneo di Freud e Jung, Alfred Adler, scrisse: “Cosa fai per prima cosa quando impari a nuotare? Fai degli errori, non è vero? E cosa accade? Fai altri errori, e quando tu hai fatto tutti gli errori che è possibile fare senza affogare – e alcuni di loro anche più e più volte – cosa scopri? Che sai nuotare? Bene – la vita è la stessa cosa che imparare a nuotare! Non aver paura di fare degli errori, perché non c’è altro modo per imparare come si vive.”
Si vive, si comunica, si sperimenta: l’apprendimento è una cosa seria, e la fretta è sempre, in questo contesto, un nemico da temere!

A cura della Dott.ssa Micaela Di Leone
Esperta in Glottodidattica Infantile


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