Asilo nido della Scuola Montessori di Varese

Il Nido della Cooperativa “Percorsi per Crescere” è un nido di impostazione montessoriana nel senso che si dà la massima attenzione a una relazione rispettosa, attenta, affettiva e stabile.

Solo così è possibile rispondere in modo adeguato ai bisogni di ciascuno e favorire esperienze che soddisfino tanto la richiesta di indipendenza nella cura di sé e delle cose, quanto quelle di amorevole accadimento.

Nel nostro impegno di lavoro riconosciamo a ogni bambino fin dalla nascita ampie capacità di crescita, di apprendimento, di auto-regolazione e di auto-correzione, proprie di ogni vivente, ma quanto mai ricche e imprevedibili in ogni essere umano.

Diverso da ogni altro, con un cervello potente e mani vogliose di toccare e di sperimentare, il piccolo è uno straordinario esploratore, desideroso di imparare: per questo ripete e ripete concentrandosi finché ha davvero conquistato quella posizione, quella parola, quell’abilità.

Molti chiamano la sua instancabile attività giochini, considerandola “cosa da poco”. Altri cercano di averne il minor fastidio possibile: mettono il piccolo in un recinto, lo legano, gli danno solo giochi stereotipati di plastica, comprati in farmacia. Gli uni e gli altri hanno un’idea confusa degli oggetti da mettere a disposizione di bambini così piccoli, come dei Sì e dei No e in questo modo li trasformano in sgradevoli tirannelli.

Nel nostro Nido noi cerchiamo altre strade. Intanto offriamo ai bambini tra i 9 e i 36 mesi un luogo molto quieto, dove nessun adulto alza la voce e dove tanti oggetti interessanti per questa fascia d’età sono esposti per essere scelti, presi e sperimentati direttamente dai bambini in modo personale e per il tempo che desiderano.

Ci fidiamo di loro, parliamo loro con delicatezza a uno a uno; suggeriamo loro, quando ormai si sentono sicuri nel nuovo ambiente, di rimettere al loro posto i giochi usati, di riporre le pantofoline nell’armadietto; mostriamo loro come lavarsi le mani da soli e molte altre cose per la loro cura personale.

In principio possono sembrare irruenti, inquieti o anche disorientati, facili al pianto. Alcuni mordono, altri tolgono i giochi ai compagni, altri ancora girano intorno senza far nulla.

Le educatrici non si agitano, non fanno diagnosi né interpretazioni: sanno il valore dell’educazione indiretta. Non rimproverano, intervengono il meno possibile e intanto scelgono con molta cura i giochi da mettere sulle mensole, consolano chi è triste e facile al pianto, contengono chi è spaventato (e quindi morde o graffia), avanzano piccole proposte che possono attrarre ora questo, ora quel bambino.

Poi a poco a poco i bambini scoprono nella varietà dei giochi qualcosa che li soddisfa: chi l’acqua, chi gli incastri, chi la bambolina nella culla, chi i piccoli libri. Intanto le educatrici osservano, notano le differenze e i gusti personali e cercano proposte di attività sempre più in sintonia con la ricerca dei piccoli fino a si stabilisce un clima attivo ma sereno che si coglie anche dalla calma nei momenti dell’ingresso, del pranzo e del sonno, come nell’emergere di nuove indipendenze. “Io sono capace”, “Io da solo”, dice il bambino felice di mettersi alla prova.