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I meccanismi di apprendimento dell'inglese

Categoria: Bilinguismo
bilinguismo

Come apprendono i bambini una lingua straniera? E ancora più in generale, quali sono i meccanismi di apprendimento che il cervello umano mette in atto?

Quante volte durante i momenti di gioco sentiamo i nostri bambini dire: “Mamma, F. mi copia!!” oppure “Maestra, G. fa le stesse cose che faccio io …” Noi solitamente rispondiamo con un sorriso di incoraggiamento: “ma no, amore, è perché è tuo amico e vuole giocare come te …”

In questa nostra risposta affettuosa, a volte non ce ne rendiamo conto, ma c’è uno dei concetti cardini per l’apprendimento e lo sviluppo dei nostri bambini: l’imitazione.

Istintivamente i bambini, soprattutto nei primissimi anni di età, imitano mamma, papà e l’ambiente che li circonda senza comprendere sempre il senso di ciò fanno, ma noi sappiamo che stanno imparando.

E dal punto di vista dell’apprendimento del linguaggio? Come apprendono i bambini a parlare? Quali sono i meccanismi deputati al linguaggio che si mettono in atto nel nostro cervello?

Secondo la teoria cognitivista dell’apprendimento, tra cui uno dei maggiori fautori fu lo psicologo Lev Vygotskij, ancora oggi in auge, l’imitazione non è considerata come un mero meccanismo automatico e ripetitivo, ma è paragonata ad un processo creativo, con un ruolo fondamentale per lo sviluppo della nostra mente.  

Vygotskji afferma che l’adulto che viene imitato o che fornisce istruzioni su come comportarsi e agire, fa sì che il bambino possa raggiungere e sviluppare molte abilità. In particolar modo, da tale comportamento imitativo si andranno ad instaurare due processi interdipendenti fin dal primo giorno di vita: l’apprendimento e lo sviluppo del bambino. Siamo noi adulti quindi ad insegnare ai nostri figli a parlare per il semplice fatto che interagiamo con loro. Ma cosa accade nel cervello del mio bambino quando gli parlo e muovo la bocca?

Quali sono i meccanismi che il cervello umano mette in atto per avviare il processo imitativo? E perché è così importante l’imitazione nell’apprendimento e nello sviluppo del linguaggio e conseguentemente nell’apprendimento di una lingua straniera?

A questa domanda rispondono le neuroscienze. Nel cervello dei nostri piccoli si attivano i neuroni specchio! Neanche 30 anni fa, il gruppo del Prof. Rizzolatti dell’Università di Parma fa questa scoperta rivoluzionaria: cellule nervose che si attivano quando vedono qualcun altro compiere un gesto. Cellule che riflettono come uno specchio quello che vedono compiere da qualcun altro, che sia un calcio ad un pallone o un’espressione del viso che riflette un sentimento, noi ci attiviamo e proviamo la stessa sensazione. Senza accorgercene, imitiamo internamente quello che vediamo al di fuori di noi.

Ecco perché quando sorridiamo per la prima volta al nostro bambino, lui ci risponde con un sorriso, ecco perché quando cominciamo a parlare con il nostro bambino, lui, imitandoci, imparerà la lingua che gli stiamo proponendo. Grazie a questa straordinaria scoperta scientifica, si può affermare che il linguaggio si sia evoluto da un preesistente sistema di comunicazione gestuale ed è proprio la comunicazione gestuale che deve essere preservata e valorizzata nell’insegnamento di una lingua straniera: insegnamento e apprendimento si incrementano e producono risultati ottimali in un contesto ricco di esperienze motorie e sensoriali, in cui l’imitazione svolge un ruolo cruciale perché, come dice Rizzolatti stesso, siamo una specie empatica!

(Per approfondimenti: Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia, So quel che fai, Raffaello Cortina Editore, 2013). 

A cura della Dott.ssa Micaela Di Leone
Esperta in Glottodidattica Infantile
Insegnante Magica Certificata e Abilitata al Metodo delle Avventure di Hocus & Lotus
Practical Trainer delle Avventure di Hocus & Lotus
www.ilparcodellelingue.it
www.hocus-lotus.edu


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