Che cos’è una malocclusione in un bambino?
La malocclusione è il complesso delle alterazioni ossee, muscolari e dentarie che non garantiscono l’armonia e il buon funzionamento dell’apparato masticatorio. Ecco come riconoscerla nei bambini, per prevenire o intervenire nel momento giusto.
Qual è la causa (eziologia) delle malocclusioni?
I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi: possono essere ereditari (trasmessi dal patrimonio genetico dei genitori) o ambientali (causati da fattori esterni).
Fattori ereditari:
- affollamento dentario (mancanza di spazio)
- diastemi interdentali (spazio tra i singoli denti)
- denti soprannumerari (denti in più rispetto al numero normale)
- agenesie (mancanza di alcuni elementi dentali)
- crescita ossea mascellare o mandibolare in eccesso o in difetto (malocclusioni di II classe o III classe scheletriche)
Fattori ambientali:
- abitudini viziate prolungate, come il succhiamento di pollice, ciuccio o altri oggetti
- deglutizione infantile (o atipica) con interposizione della lingua tra i denti
- respirazione orale per ostruzione delle vie aeree superiori da tonsille ed adenoidi ipertrofiche, oppure a causa della deviazione del setto nasale, marcata contrazione della arcata mascellare (palato stretto) o allergie
- perdita prematura dei denti decidui o permanenti (per carie o traumi)
Non vanno dimenticate le malocclusioni che sono l’espressione di sindromi malformative di origine genetica oppure conseguenti ad embriopatie da fattori non ereditari come farmaci, sostanze tossiche ed agenti infettivi. Anche in questi casi una diagnosi specialistica effettuata precocemente e nel momento giusto è fondamentale per impostare il più idoneo piano di cura.
Come vengono classificate le malocclusioni?
- Classe I: Corretto rapporto tra arcata superiore e mandibola. Il problema è quindi esclusivamente di tipo dentale (protrusione, affollamento, rotazioni ecc.).
- Classe II: Il mascellare superiore si trova collocato troppo in avanti, oppure la mandibola può essere retroposta o entrambe le condizioni associate.
- Classe III: La mandibola è posizionata troppo in avanti, il mascellare superiore risulta troppo indietro o entrambe le condizioni associate.
- Morso aperto: In occlusione i denti posteriori vengono a contatto mentre gli anteriori rimangono distanziati.
- Morso profondo o coperto: In occlusione gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori.
- Morso crociato: Mono o bilaterale. In occlusione alcuni denti superiori occludono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale (quest’ultimo deve essere trattato, in modo semplice, efficiente e compatibilmente con la collaborazione del bambino, appena viene diagnosticato, anche già in dentatura da latte; è una vera emergenza ortodontica).
- Affollamento: I denti sono sovrapposti o disallineati, in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono grandi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi: i più frequenti sono i canini superiori, specie nelle femmine), è necessario quindi un trattamento specifico per farli erompere e allinearli.
Chi è l’Ortodontista o, meglio, l’Ortognatodontista?
Gli Ortodontisti, sono Medici Odontoiatri, che hanno successivamente acquisito, mediante una specifica specializzazione universitaria, la qualifica di Specialista in Ortognatodonzia e Funzione Masticatoria.
E’ lo specialista che si occupa della crescita e dello sviluppo delle ossa mascellari e del profilo del viso, in armonia con la muscolatura masticatoria, linguale, periorale e facciale, della crescita e della posizione dei denti da latte e permanenti.
L’Ortodonzia Pediatrica o Ortodonzia Intercettiva o Preventiva è la più importante e si occupa delle problematiche di sviluppo dentale e facciale del bambino.
Una diagnosi precoce permette di intercettare condizioni che se non trattate nel momento giusto possono peggiorare, compromettere lo sviluppo corretto della bocca e delle sue funzioni e rendere molto difficile e lungo un approccio più tardivo, talvolta non risolutivo.
I principi sono quelli dell’ortopedia ovvero “bambino dritto”.
Quando una prima visita ortodontica? Intorno ai 2-3 anni o, comunque, appena il bambino è visitabile
Ortodonzia Pediatrica = “con poco…tanto”
Dr. Matteo Beretta
Dir. Sanitario di Studiozero s.r.l.
Medico Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia, Master in Odontoiatria Digitale
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Varese
Membro del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI)
Assistant Editor della Rivista Europea di Odontoiatria Pediatrica (European Journal of Pediatric Dentistry)
Direttore sanitario presso STUDIOZERO
Viale Aguggiari 22, Varese (VA)
Tel. 0332 18 88 188
www.studiozero.srl
Bibliografia
- Prevenzione in Ortodonzia - Beretta M., Federici Canova F. Edito dalla Società Italiana di Ortodonzia (SIDO), Milano 2014
- Elementi di Ortodonzia - Lanteri C., Beretta M. in Deglutologia O. Schindler, Omega Edizioni, Torino 2011
- Raccomandazioni Cliniche in Odontostomatologia; Ministero della Salute Nov. 2017
- Linee guida nazionali per la diagnostica radiologica odontoiatrica in età evolutiva. Ministero della Salute 2017
- Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva. 2013
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