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I parassiti dei bambini: pidocchi e ossiuri

Categoria: La Pediatra
I parassiti dei bambini: pidocchi e ossiuri

Pidocchi e Ossiuri, sono parassiti dei bambini che i genitori prima o poi incontreranno. Ecco semplici regole per debellarli e tenerli lontani dai nostri figli.

Pidocchi

Piccolissimi, estremamente prolifici e molto, molto fastidiosi. I bambini si grattano la testa e anche i genitori e i nonni iniziano a sentire prurito, perché per i pidocchi la “psicosi” è inevitabile. Come fare per vincere la battaglia contro questi indesiderati ospiti?

Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Clelia Gegè Guarraggi, Medico Chirurgo Specialista in Clinica Pediatrica e Patologia Neonatale presso il Centro Diagnostico San Nicola di Varese e Tradate, che ci ha dato alcuni consigli pratici. Prima di tutto, dice la dottoressa, «niente panico. I pidocchi purtroppo si possono prendere anche se si cura molto bene l’igiene. Ma è possibile debellarli, bastano pochi accorgimenti».

Attenzione agli indumenti. «Non scambiarsi pettini, cappelli o sciarpe. Utilizzare indumenti personali è una buona partenza per evitare la diffusione dei pidocchi, che passano da persona a persona attraverso il contatto». Questi animaletti, infatti, hanno un ciclo di vita che dura circa un mese, una volta insediati, e possono sopravvivere fino a due giorni non a contatto con l’uomo, quindi su oggetti o indumenti. Ma non è finita: una sola femmina di pidocchio può deporre fino a trecento uova, o lendini, i “pallini bianchicci” attaccati ai capelli, prova regina della presenza di questi parassiti.

Come prevenire l’insediamento? «Gli oli o gli spray in commercio per scoraggiare l’infestazione hanno qualche utilità – dice la dottoressa – ma la cosa migliore è sicuramente un controllo periodico accurato». Al primo dubbio, quindi, ma anche periodicamente per un controllo continuo, è bene passare il classico pettine di metallo a denti fitti, con particolare attenzione nella zona della nuca e sopra le orecchie. Le lendini sono riconoscibili, perché mentre la forfora si stacca subito dal capello, le uova di pidocchio restano ancorate. Proprio su questo meccanismo agisce un “rimedio della nonna”, consigliato anche dalla dottoressa: «Lavare i capelli con acqua calda e aceto bianco è un ottimo trattamento antipidocchi – spiega – l’aceto agisce chimicamente sulle lendini, staccandole dal capello. In più, i bambini non vengono troppo a contatto con sostanze che, per forza di cose, se usate con troppa frequenza diventano tossiche. Anche se schiume, spray e shampoo curativi in commercio sono molto efficaci, vanno usati con cautela e solo quando c’è un reale bisogno».

Per indumenti e arredi sono efficaci «le alte o le basse temperature. Per un cappellino potenzialmente infetto, ad esempio, può essere utile metterlo in un sacchetto e lasciarlo qualche ora in congelatore. Anche passare tessuti e tappeti con un “vaporetto” è efficace».

Ossiuri

Prurito nella zona anale (e vulvare per le femmine), disturbi del sonno, irritabilità e, in qualche caso, dermatite atopica: sono i sintomi dell’infestazione da ossiuri, piccoli parassiti intestinali tipici dell’infanzia, ma che non disdegnano gli adulti. Ospiti sgraditi e fastidiosi, questi vermetti, sono difficilmente individuabili per un occhio non esperto, ma facili da debellare.

«Ci sono alcuni prodotti in commercio, semplici sciroppi che con poche dosi risolvono il problema – spiega la dottoressa Guarraggi – la vera sfida, per evitare gli ossiuri, è la prevenzione». I principi attivi sono antiparassitari specifici: mebendazolo, pyrantel o albendazol, che vanno assunti con precisione, perché uccidono i vermi ma non le uova, che possono restare e dare luogo a delle recidive. È bene anche che tutta la famiglia, genitori e nonni compresi, segua la profilassi, per evitare di ricontagiare i piccoli.

Le misure da prendere, spiega la dottoressa, sono essenzialmente di tipo igienico: «Lavarsi bene le mani, soprattutto quando si gioca all’aperto o nelle sabbionaie, oltre che prima e dopo essere andati in bagno. Vale anche e soprattutto per chi si occupa dei bambini, dalle mamme al personale di asili e nidi». Possono essere d’aiuto anche i gel disinfettanti o le semplici salviettine multiuso. L’importante è pulirsi bene, perché le uova di ossiuri sono microscopiche. «Ma soprattutto – conclude la dottoressa – evitare il più possibile di mettere le mani in bocca. Perché il ciclo degli ossiuri è di tipo oro-fecale».

A cura di Chiara Frangi


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