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La pronuncia in inglese e perché stimolarla nei bimbi!

Categoria: Bilinguismo
la pronuncia in inglese e i bambini

Quanto conta pronunciare bene le parole che vogliamo comunicare in una lingua straniera? Qual è il corretto accento che dobbiamo imparare quando studiamo l’inglese?

Quando parliamo inglese, noi italiani siamo generalmente riconoscibili per la nostra pronuncia non proprio perfetta, in alcuni casi proprio pessima e ridicola, molto all’italiana. Quante volte ci è capitato di essere all’estero e di riconoscere un nostro connazionale, non solo dall’abbigliamento o dal nostro modo di essere e gesticolare, ma anche dal suono di una lingua che assomiglia all’inglese, ma di inglese ha ben poco? Certo, usare i gesti per farsi capire è segno di adattamento e flessibilità, ma si utilizza una lingua per comunicare, per farsi capire e se io voglio comunicare in inglese che ho fame e dico invece che sono arrabbiato, beh … forse la mia pronuncia non solo è pessima e ridicola, ma la mia comunicazione è nulla, non riuscirò a farmi capire, anzi creerò grandi misunderstanding.

Il problema non è, infatti, un leggero accento, che non intralcia la comprensione in un dialogo, ma la cattiva pronuncia e una cattiva pronuncia può causare situazioni veramente imbarazzanti. Ciò a cui si deve puntare è una pronuncia intellegibile, che ci permetta di essere compresi e di comunicare.

Le cause principali sono essenzialmente due e sempre le stesse: un sistema scolastico che predilige l’insegnamento della grammatica inglese e dello scritto a scapito dell’approccio comunicativo e dell’apprendimento di una comunicazione reale e consapevole e un’esposizione alla lingua straniera quasi nulla, in termini di programmi televisivi, cartoni animati e film, tutti sempre doppiati in maniera egregia dai nostri doppiatori, bravissimi e ammirati in tutto il mondo.

La difficoltà della lingua inglese è sicuramente la pronuncia. Se pensiamo che in inglese esistono più di 44 suoni e più di 1100 modi di scriverli, mentre in italiano ci sono 30 suoni diversi e 31 maniere di scriverli, ci rendiamo subito conto che veramente la nostra priorità è quella di ottenere un buon livello di pronuncia. E ancora: l’inglese possiede più di 17 suoni che non esistono in italiano e che per noi sono difficili da pronunciare perché il nostro apparato fonatorio non è abituato a produrli e il nostro apparato uditivo non è abituato ad ascoltare certi suoni e a distinguerli.

Tuttavia, come ho già scritto in precedenza, il nostro cervello alla nascita è capace di distinguere tutti i suoni, ma per ragioni di efficacia elimina a poco a poco tutti i suoni che non servono alla pronuncia della lingua italiana. Ma se pensiamo ai bambini bilingui che si rivolgono alla mamma in una lingua e al papà in un’altra, ce ne rendiamo subito conto. Per questa ragione è anche importantissimo esporre i nostri bambini fin dalla nascita a suoni diversi e a lingue diverse. L’abitudine al suono di una lingua straniera deve essere precoce e costante nel tempo.

Se la nostra pronuncia deve essere intellegibile, quale imitare? Quale imparare? British English o American English? Possiamo avere preferenze di gusto, io stessa vado in visibilio quando sento parlare British English … ma anche in questo caso: quale accento inglese? Come per i nostri accenti e dialetti italiani, anche nel mondo anglofono esistono accenti e inflessioni ben differenti fra di loro.

Forse allora è meglio orientarsi verso l’American English. Gli americani rappresentano il 65% degli anglofoni nel mondo e l’American English è la varietà di inglese maggiormente parlata e capita nel mondo, aiutato anche dal successo mondiale di serie tv, film e canzoni “made in USA”. Approfittiamo di un accento a cui siamo già molto esposti, ma soprattutto non sottovalutiamo l’importanza della pronuncia, intellegibile, del nostro inglese, mettiamola al primo posto nel nostro percorso di apprendimento linguistico. E’ proprio così utile conoscere tutte le regole grammaticali di una lingua straniera se poi non sappiamo comunicare e rischiamo di trovarci in situazioni spiacevoli davanti al nostro interlocutore? 

A cura della Dott.ssa Micaela Di Leone
Esperta in Glottodidattica Infantile
Insegnante Magica Certificata e Abilitata al Metodo delle Avventure di Hocus & Lotus


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