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Casa o lavoro? Siamo tutte mamme in equilibrio

Categoria: psicologia
donna lavoro bambino

Ogni mamma vive quotidianamente una sfida: adattare la propria identità materna alla realtà e ai ritmi lavorativi. E’ un compito spesso difficile che accompagna molte donne…

Secondo l'Istat, infatti, in Italia sono circa quattro milioni le donne che si trovano ad affrontare contemporaneamente la maternità e il lavoro. Una condizione che spesso comporta preoccupazioni e ansie per le neomamme attraversate dalle più diverse emozioni: la psicoterapeuta Silvia Vegetti Finzi (nel libro “A piccoli passi”, 1994) le chiama “donne spezzate”, ovvero donne che hanno difficoltà a scindere la dimensione lavorativa da quella familiare e a concentrarsi sul lavoro quando sono fuori casa e viceversa. Questa è una capacità che si affina con il tempo, ma nel frattempo ogni donna è impegnata a trovare soluzioni e compromessi che le permettano di risolvere l'inevitabile conflitto e tale "eterno dilemma".

Il dilemma che inizia durante la gravidanza

Le mamme iniziano a porsi il problema già durante la gravidanza, valutando diverse opzioni e possibilità: solitamente, le soluzioni contemplate sono stare a casa per accudire personalmente il bambino, lasciare il bambino con un membro della famiglia, di solito i nonni, oppure trovare un asilo nido nelle vicinanze. Molte madri vivono con sensi di colpa e tensione questa decisione, qualunque essa sia, e possono non essere mai del tutto soddisfatte della scelta fatta. Alcune mamme possono lasciare il lavoro, mentre altre si trovano costrette a lasciarlo e a rimanere a casa. In entrambe le situazioni spesso possono sentirsi escluse e avere l'impressione di aver sacrificato la propria vita professionale, a volte immaginando che qualcun altro possa avere approfittato del momento, sostituendole. Soprattutto nelle grandi città, molte mamme si trovano a vivere il periodo successivo al parto effettivamente "un po' estraniate dal mondo", tutto il giorno a casa da sole e ciò spesso può spaventare poiché alcune mamme possono temere un eccessivo coinvolgimento con il bambino.

Donne in equilibrio precario

Non esiste una soluzione migliore o peggiore, esistono solo le parole delle mamme che offrono un'immagine realistica di come si possa affrontare questo problema, partendo dai propri vissuti, desideri, bisogni e capacità. Non ci sono risposte prestabilite, né soluzioni permanenti ma solo compromessi relativamente buoni e meno buoni  per ogni mamma e per ogni famiglia. È infatti possibile che effetti ed eventi imprevisti, una volta adottata una soluzione, possano obbligare a modificarla. Gran parte della confusione vissuta dalle mamme di oggi è da imputare ad un discorso sociale, che spinge all'immagine della “donna e mamma perfetta, manager, moglie e madre senza sbavature”. Fare i conti con tutte queste identità e il desiderio di farle coesistere nel migliore dei modi può portare le mamme moderne a vivere tensioni che possono portare a mettere in dubbio le proprie competenze e capacità. Inoltre, spesso, questa confusione è il riflesso di un problema, legato alla tutela della maternità, che oggigiorno pervade la società nel suo complesso.
Non sono, quindi, madri deboli e fragili obbligate a trasformarsi in “mamme acrobate”, ma donne fortemente impegnate a mantenere un equilibrio tra le loro diverse identità.

Per approfondimenti si rimanda al libro "Il pianto della mamma. Comprendere e superare i momenti di crisi della maternità" di Aurora Mastroleo e Laura Arcaro, RED Edizioni, 2013

A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
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www.pollicinoonlus.it
Numero Verde 800.644.622


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